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Catena Fiorello si ‘scatena’ alla Quasimodo

Catena Fiorello Galeano, ancora una volta, incontra gli alunni dell’ I.C. Salvatore Quasimodo.

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Il gene fantasioso della famiglia Fiorello non si smentisce e anche questa volta, dà il meglio di sé. Catena Fiorello Galeano ancora una volta, incontra gli alunni dell’ I.C. Salvatore Quasimodo.

Una piacevolissima mattinata all’insegna della cultura, ha visto come protagonisti i giovani alunni dell’I.C.S. “S. Quasimodo” di Gela.
Nell’ambito del progetto del PTOF “Amico Libro”, l’istituto, egregiamente diretto dalla dirigente scolastica Viviana Morello e, in collaborazione con la “Demea Eventi Culturali”, organizza incontri letterari per dare l’opportunità agli studenti di conoscere gli autori dei libri letti in classe.

L’obiettivo è quello di trasformare il semplice atto della lettura in un’esperienza significativa e indelebile per la vita dei ragazzi. Conoscere personalmente un autore significa, infatti, incontrare un volto e una voce autentica; vuol dire stimolare la curiosità, offrire spunti di riflessione e punti dii vista differenti.
Il fine è, sostanzialmente, insegnare ai ragazzi il piacere della lettura. Ieri è stato il turno di Catena Fiorello Galeano, celebre autrice di svariati romanzi che sembrano essere un omaggio alla sua terra d’origine. “Terra della purezza” come lei stessa la definisce, la Sicilia, con i suoi odori e colori inconfondibili.
La scrittrice ha presentato, in un’Aula Magna gremita di alunni, genitori e docenti, la sua ultima fatica letteraria. Edito da Rizzoli, “Ciatuzzu” è il romanzo sulla perdita e sulla rinascita, un racconto dalla voce autentica nella Sicilia degli anni Sessanta, un viaggio emozionante dentro al cuore di un bambino.

Un romanzo commovente sulle sfide della vita e sul potere della memoria. Perché, anche nei momenti più bui, il ricordo delle nostre radici e di chi abbiamo amato ci porterà lontano.
“Ciatu miu”, respiro mio. Voce e forza dell’anima. Sua mamma lo chiamava sempre così. Quando “Ciatuzzu” deve dirle addio, ha solo nove anni.

E sempre stato un bambino felice e spensierato, ma un giorno un male incurabile l’ha portata via da lui. Da quel momento, ha dovuto fare i conti con il dolore e con l’assenza, sperimentando sulla propria pelle cosa significhi crescere senza l’amore della donna più importante.
E Leto, il paesino affacciato sul mare dove vive, in cui la brezza si mischia al profumo di gelsomino, non sembra più lo stesso posto. Per fortuna, “Ciatuzzu” non è solo: oltre ai nonni e ai fratelli, può contare su persone speciali, come il custode del cimitero e Lucia, una “picciridda” preziosa per lui… Ma proprio quando sembra aver trovato una nuova dimensione, suo padre, emigrato in Belgio, lo costringe a raggiungerlo in quella terra straniera.

E a “Ciatuzzu” il mondo crolla un’altra volta addosso. Lontano dalla Sicilia e dai suoi affetti più cari, presto si renderà conto che le paure, per essere sconfitte, vanno affrontate, e che si può vedere anche con gli occhi del cuore.
Attraverso la voce straordinaria di un bambino degli anni Sessanta, gli alunni delle classi 1^ B,C,D,I,L, coadiuvati dai docenti di lettere Buscemi, Genovese, Italiano, Roveccio e Turco, hanno avuto modo di leggere e riflettere una potente storia di riscatto.


Diverse le tematiche trattate che sono state oggetto delle domande volte dai ragazzi all’autrice. Il dolore per la perdita di un familiare, l’emigrazione per ragioni lavorative, lo sfruttamento nelle miniere, la scuola come mezzo di riscatto sociale, l’ascesa sociale. Domande a cui la scrittrice ha risposto con dovizia, cercando di soddisfare tutte le curiosità degli studenti. Puntualizzando quanto sia importante credere in se stessi e che il riscatto è dentro ognuno di noi. Invogliando i ragazzi a sognare in grande, perché tutto è realizzabile, basta volerlo.

Proprio come il protagonista del suo romanzo che riesce a superare il dolore per la perdita della madre quando capisce che lei continuerà a vivere dentro il suo cuore e che da umile figlio di minatore riuscirà a diventare, grazie allo studio, un medico. Argomenti importanti, dunque, trattati con un linguaggio semplice e incisivo al contempo. L’autrice, che si è presentata entrando subito in “medias res” con i ragazzi e il prof Valter Miccichè che ha fatto da mediatore, stravolgendo ogni scaletta e posticipando la sua presentazione da parte della dirigente ha colpito fin dalle prime parole i presenti.

L’incontro, che ha lasciato sicuramente delle forti ed indelebili emozioni negli animi dei ragazzi, si è concluso con gli autografi apposti dalla Fiorello su ogni singolo libro.

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